Grazie a Raimondo Parola, nei Vigili del fuoco di Busca per 35 anni

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Il Sindaco: “Un grande esempio, soprattutto  per i più giovani, di cittadinanza attiva e di dedizione al bene comune"

Data:

04 Agosto 2021

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Raimondo Parola riceve la larga della Città dal sindaco Marco Gallo per i suoi 35 anni nei Vigili del Fuoco di Busca. Con lui alcuni dei compagni volontari con il capo-distaccameno Emanuele Castellino, gli assessori Lucia Rosso, Beatrice Aimar, Ezio Donadio, il consigliere Elio Campana e il comandante della Polizia municipale Gianluca Acchiardi
Raimondo Parola riceve la larga della Città dal sindaco Marco Gallo per i suoi 35 anni nei Vigili del Fuoco di Busca. Con lui alcuni dei compagni volontari con il capo-distaccameno Emanuele Castellino, gli assessori Lucia Rosso, Beatrice Aimar, Ezio Donadio, il consigliere Elio Campana e il comandante della Polizia municipale Gianluca Acchiardi

Questa mattina il sindaco, Marco Gallo, insieme con gli assessori, ha consegnato una targa di merito a Raimondo Parola, capo squadra del Distaccamento dei Vigili del fuoco volontari di Busca, che si è congedato dal servizio per raggiunti limiti di età (61 anni) dopo ben 35 anni ininterrotti. La breve cerimonia per ringraziarlo a nome della Città e dei buschesi della lunga, costante e professionale opera al servizio dei suoi concittadini e del più ampio territorio coperto dal Distaccamento: “Un grande esempio, soprattutto  per i più giovani, di cittadinanza attiva e di dedizione al bene comune. A lui e a tutti i volontari dei Vigili del fuoco di Busca di adesso e di sempre va la nostra più sincera e profonda riconoscenza”.

“Ero entrato – racconta Parola –  a ventisei anni, quando era capo Renato Giordano. Dopo di lui arrivò Dario Fusta: con loro due condivido il record degli anni dedicati al Distaccamento, credo. All’inizio eravamo   in sette o otto e ci sono stati anni in cui eravamo anche in meno. Oggi siamo una trentina, ma il numero degli interventi è anche aumentato di molto. Il nostro impegno, oltre che nei turni settimanali,  consiste nel mettere a disposizione la reperibilità due o tre notti alla settimana e un week-end al mese. Non ce l’avrei fatta senza la comprensione della mia famiglia e senza un affiatamento famigliare con i miei compagni, in ogni tempo. A tutti loro, agli attuali e ai passati,  va il mio grande ringraziamento. Abbiamo dovuto affrontare situazioni anche molto difficili e impegnative, non soltanto dal punto di vista tecnico, ma soprattutto emotivo. La più terribile rimane senz’altro l’incidente di Castelmagno di un anno fa in cui persero al vita cinque giovani”.

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Ultimo aggiornamento: 04/08/2021 13:07