Il progetto “Busca Città Cardioprotetta” è stato presentato nei giorni scorsi al Congresso nazionale Simeup (Società Italiana di Medicina di Emergenza e Urgenza Pediatrica), svoltosi a Catanzaro. Un nuovo e importante riconoscimento per un’iniziativa che negli anni ha saputo diventare un modello di risposta comunitaria all’arresto cardiaco, già oggetto di diverse pubblicazioni su riviste scientifiche nazionali e internazionali.
L’approccio adottato a Busca – con i defibrillatori semiautomatici (DAE) installati in luoghi esterni e sempre accessibili – è stato recentemente indicato da IRC (Italian Resuscitation Council) come esempio virtuoso per garantire interventi tempestivi nei casi di emergenza.
Al congresso Simeup particolare attenzione è stata data al tema della formazione nelle scuole. Da alcuni anni, infatti, grazie all’impegno del personale volontario della Croce Rossa Italiana, dell’associazione Idee.Comunità e di medici e infermieri volontari, gli alunni buschesi imparano le basi del primo soccorso sin dalla scuola primaria: chiamata di emergenza, rianimazione cardiopolmonare e manovre di disostruzione delle vie aeree.
A Catanzaro ha partecipato un gruppo multidisciplinare composto da medici e infermieri della Pediatria di Savigliano e del Consultorio dell’ASL CN1, che ha presentato quattro poster scientifici dedicati a progetti innovativi sul territorio in ambito pediatrico. Il progetto di Busca è stato illustrato dall’infermiera pediatrica Lorella Flego, che ne ha seguito direttamente lo sviluppo e le attività formative, riscuotendo interesse e apprezzamento da parte della comunità scientifica presente.
«Siamo orgogliosi di questo ennesimo riconoscimento a livello nazionale – dichiara la vicesindaca Beatrice Aimar–. Il progetto Città Cardioprotetta dimostra quanto una comunità possa essere forte quando si uniscono competenze professionali, volontariato e mondo della scuola. Il nostro ringraziamento va a tutti coloro che, con passione e impegno, continuano a lavorare per rendere Busca un luogo più sicuro per tutti, a partire dai più giovani».
L’approccio adottato a Busca – con i defibrillatori semiautomatici (DAE) installati in luoghi esterni e sempre accessibili – è stato recentemente indicato da IRC (Italian Resuscitation Council) come esempio virtuoso per garantire interventi tempestivi nei casi di emergenza.
Al congresso Simeup particolare attenzione è stata data al tema della formazione nelle scuole. Da alcuni anni, infatti, grazie all’impegno del personale volontario della Croce Rossa Italiana, dell’associazione Idee.Comunità e di medici e infermieri volontari, gli alunni buschesi imparano le basi del primo soccorso sin dalla scuola primaria: chiamata di emergenza, rianimazione cardiopolmonare e manovre di disostruzione delle vie aeree.
A Catanzaro ha partecipato un gruppo multidisciplinare composto da medici e infermieri della Pediatria di Savigliano e del Consultorio dell’ASL CN1, che ha presentato quattro poster scientifici dedicati a progetti innovativi sul territorio in ambito pediatrico. Il progetto di Busca è stato illustrato dall’infermiera pediatrica Lorella Flego, che ne ha seguito direttamente lo sviluppo e le attività formative, riscuotendo interesse e apprezzamento da parte della comunità scientifica presente.
«Siamo orgogliosi di questo ennesimo riconoscimento a livello nazionale – dichiara la vicesindaca Beatrice Aimar–. Il progetto Città Cardioprotetta dimostra quanto una comunità possa essere forte quando si uniscono competenze professionali, volontariato e mondo della scuola. Il nostro ringraziamento va a tutti coloro che, con passione e impegno, continuano a lavorare per rendere Busca un luogo più sicuro per tutti, a partire dai più giovani».