L’archivio è la raccolta ordinata dei documenti che il Comune ha prodotto e ricevuto nello
svolgimento della sua condotta. Se si considera che l’azione dell’Ente locale coinvolge ogni
settore di attività e la vita di ogni residente, appare con evidenza che nell’archivio comunale si
conservano documenti molto diversi fra loro che costituiscono la memoria di tutta una Comunità.
L’archivio comunale rappresenta, quindi, una fonte insostituibile per la ricostruzione delle
vicende di un paese che, insieme agli archivi di carattere religioso, permette di rispondere alla
maggior parte degli interrogativi delle persone sulla propria storia.
Il Comune di Busca dispone di un archivio storico di grande importanza e di notevoli
dimensioni, che a pieno titolo può essere accostato al significativo patrimonio artistico e
architettonico costituito da edifici monumentali e opere d’arte.
Si tratta della raccolta dei documenti che mantengono memoria delle scelte delle
Amministrazioni che si sono succedute, dei rapporti fra le famiglie di Busca e dello sviluppo
dell’economia cittadina; sono gli atti che confermano il ruolo che Busca ha avuto per secoli
all’interno dello Stato sabaudo e quelli che testimoniano le vicende del concentrico e delle
frazioni, di Tarantasca e di Castel Reale, le vicende militari e i rapporti che la città ha
intrattenuto con l’esterno.
Accanto alla documentazione cartacea, di carattere tradizionale, la raccolta è impreziosita da
pergamene, disegni, antichi volumi e alcune fotografie che raccontano la storia della Comunità
fin dai secoli più lontani. Il documento più antico è un atto di lite del 1266; da quella data le carte
dell'archivio storico proseguono fino al 1967 e poi fino ad oggi con i fondi più recenti.
Lo sviluppo complessivo dell’intero archivio storico è di 157 metri lineari, vale a dire che se tutti
i fascicoli e i registri che sono conservati venissero allineati l’uno di fianco all’altro, come i libri
su di uno scaffale, si formerebbe un’unica fila lunga, appunto, oltre centocinquanta metri. Alle
carte vanno aggiunte le pergamene, conservate in due scatole di cartone deacidificato rivestite in
tela marrone.
Accanto alla documentazione storica, in Comune viene conservato anche l’archivio di deposito
che raccoglie le carte e gli atti dal 1968 ad oggi. La differenza fra le due raccolte non è solo di
carattere temporale, ma riguarda anche la rilevanza che assume l’aspetto storico o
amministrativo: l’archivio antico raccoglie atti che hanno un marcato valore storico rispetto ad
un interesse di carattere amministrativo assai affievolito, mentre nell’archivio di deposito la
valenza amministrativa e gestionale dei documenti è più rilevante nei confronti del valore
storico. L’archivio di deposito, che è attualmente collocato in un vasto locale al secondo piano
del palazzo municipale e negli uffici comunali, andrebbe sfrondato della documentazione
inutilmente conservata e riorganizzato anche per garantire il diritto di accesso ai cittadini.
Nella linea di una tradizione consolidata che vede l’Amministrazione comunale da sempre
attenta alla conservazione della propria memoria e alla sistemazione dei propri archivi, anche
grazie ad uno specifico finanziamento erogato della Regione Piemonte - Settore biblioteche,
archivi e istituti culturali, il Comune di Busca ha avviato negli anni scorsi un complesso
intervento di riorganizzazione del patrimonio documentario e un completo riordino dell’archivio
storico con la realizzazione di nuovi inventari analitici.
Ora l’archivio è ordinato, tutti i suoi pezzi sono inventariati e numerati e vengono messi a
disposizione di una utenza motivata e rispettosa che intende svolgere seriamente una ricerca.
Va ricordato, però, che l’archivio comunale conserva al suo interno anche talune informazioni di
carattere riservato e dati sensibili che vanno tutelati e rispettati.
L’archivio descritto in questo lavoro, che comprendente la Prima e la Seconda sezione
dell’archivio storico oltre ai fondi aggregati, ha una estensione di 157 metri lineari, è formato da
1.625 faldoni o registri di grandi dimensioni descritti in 2.824 schede redatte con il software
regionale “Guarini-Archivi” e contiene documenti dal 1266 al 1967 per l’archivio comunale e
dal 1619 al 1996 per i fondi aggregati.
Questo intervento ha preso avvio nella primavera del 2005 e si è concluso nell’estate dell’anno
2006. La schedatura, il riordino e l’inventariazione sono stati realizzati da Daniela Cabella di
Tortona, da Dimitri Brunetti di Castelnuovo Scrivia e da Daniela Bello di Torino. Alle ultime
fasi di lavoro ha collaborato anche Simona Dinapoli di Tortona.