Nel Medioevo
Con la caduta dell'Impero Romano e l'arrivo del Longobardi e dei Carolingi (secoli VII-IX d.C.) le ville si ampliarono in villaggi. Della loro presenza resta il ricordo in toponimi collinari: Pragamondia, Belmonte, Monte dei Borgognoni.
I Saraceni - Il primo centro fortificato
Durante il X secolo i Saraceni, stanziati nel golfo di Saint Tropez, raggiungevano anche le valli cuneesi con le loro tremende scorribande. Poiché i villaggi collinari erano ormai insicuri, vennero abbandonati dagli abitanti che, scesi nella pianura, si stanziarono sul cuneo formato dal rio Talutto e dal Maira e qui edificarono un ricetto fortificato, costituendo quartieri distinti intitolati agli antichi villaggi.
La costruzione del castello inferiore da parte dei cuneesi nel 1200 venne ad ostruire la strada che, proveniente da Torino attraversava il borgo fortificato per procedere nella Valle Maira. Fu allora che il nuovo centro si ampliò, sino alla Strada Maestra (attuale via Umberto), il quale si arricchì dei portici medioevali nei secoli successivi.
Il Marchesato di Busca
Alla metà del XII secolo risale il Marchesato di Busca. Il primo dei Marchesi è Guglielmo, figlio di Bonifacio del Vasto, intorno al 1155; gli succedettero il figlio Berengario (1158-1211), il figlio di quest'ultimo Guglielmo II (1211-1231) e, l'ultimo della stirpe, Enrico (1231-1284).
Ben presto Busca fu "stretta" tra il sorgere della nuova città di Cuneo (1198) e l'affermarsi della potenza militare del Marchesato di Saluzzo. Proprio ad opera di Tommaso I di Saluzzo, il marchesato cadde mentre Enrico era ancora in vita (1281).
Durante i 126 anni della loro Signoria, i Marchesi di Busca costruirono il castello sulla collina, probabilmente sulle rovine dell'antico "castrum" romano. Di quella costruzione oggi rimangono i ruderi denominati "Castellaccio".
Ai Marchesi si deve anche la costruzione dell'attuale chiesa di Santo Stefano, seconda parrocchia di Busca, dopo quella costruita dentro la città muraria.
Dai Signori di Saluzzo ai Savoia
Dal 1281 al 1305 Busca rimase sotto la Signoria dei Saluzzo, poi passò agli Angioini, ai quali si era sottomessa anche Cuneo.
Dal 1347 al 1358 ritornò al Marchese di Saluzzo. Poi, ancora, nel 1359, ripassò sotto gli Angioini, fino al 1361, quando Giovanna d'Angiò, riconoscendo di non poter proteggere Busca dagli assalti dei Marchesi di Saluzzo, lasciò libera la città di scegliersi un nuovo Signore.
Il 7 aprile 1361 i procuratori del Comune stipularono patti con il Conte Amedeo di Savoia. Da quel momento Busca rimase possesso della Casa Savoia, tanto che, lo ha ricordato lo stesso Vittorio Emanuele III ad una delegazione di buschesi mentre era ancora in esilio, anche egli si fregia, fra i tantissimi altri, del titolo di Marchese di Busca.
Il Quattrocento
Fu un secolo tormentato dalle continue scorrerie di bande armate al servizio di signorotti locali o operanti "in proprio". Il ricetto di Busca offriva riparo ai contadini del circondario.
In questo secolo svolgono la loro attività il fratelli Matteo e Tommaso Biazaci di Busca, esponenti della pittura tardomedievale piemontese, attivi in Liguria, nelle Valli Maira e Varaita e a Busca nelle cappelle di Madonna del Campanile, di Santo Stefano e di San Sebastiano e altre purtroppo scomparse.
Risale al Quattrocento anche la cappella di San Giacomo, che segnava il passaggio di pellegrini verso il santuario di Santiago di Compostela.
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