Ora Busca è un riferimento per la cardioprotezione

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Dal convegno medico che ha inaugurato  "Persone di cuore" la conferma della rilevanza del progetto di  public access defibrillation (Pad) realizzato in città. E' la risposta compatta di tutta la comunità, da chi assiste al malore all'équipe medica ospedaliera, l’arma più efficace per salvare la vita di una persona colpita da attacco cardiaco. Grazie agli sponsor e ai cittadini

Data:

04 Dicembre 2017

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Da sinistra, Jacopo Giamello, consigliere comunale, Marco Gallo, sindaco, Alberto Valmaggia, assessore regionale, Milva Rinaudo, consigliera provinciale,Teresio Delfino, presidente Cri Busca
Da sinistra, Jacopo Giamello, consigliere comunale, Marco Gallo, sindaco, Alberto Valmaggia, assessore regionale, Milva Rinaudo, consigliera provinciale,Teresio Delfino, presidente Cri Busca
Busca è ora una città di riferimento nel Paese per la cardioprotezione. E' quanto è emerso durante l’inaugurazione del progetto Persone di cuore che si è tenuta sabato scorso, 2 dicembre, al teatro Civico, con un’ottima partecipazione, nonostante la straordinaria nevicata. “Quanto state facendo qui – ha detto Giuseppe Lauria direttore di Medicina d’urgenza e Pronto soccorso dell’ospedale Santa Croce e Carle di Cuneo – con l'iniziativa dello studente e consigliere comunale Jacopo Giamello mi ricorda quello che fecero una ventina d’anni fa a Seattle, dove realizzarono per la prima volta un sistema di prevenzione diffusa che fu di esempio negli Stati Uniti”.

Hanno portato il loro saluto, ospiti del sindaco Marco Gallo e del presidente del Comitato locale della Cri Teresio Delfino, rappresentanti degli enti promotori del progetto, l’assessore regionale Alberto Valmaggia, la consigliera provinciale Milva Rinaudo, il deputato Mino Taricco. La ministra della Salute Beatrice Lorenzin ha fatto pervenire un messaggio di complimenti e auguri. Relatori Jacopo Giamello, che ha illustrato il progetto di pubblic access defibrillation della città di Busca, Baldassarre Doronzo, direttore di Cardiologia dell’ospedale Santissima Annunziata di Savigliano, Danilo Bono, responsabile del Progetto Nue della Regione Piemonte, Luigi Silimbri, direttore Emergenza sanitaria territoriale 118 dell’Asl CN1, Giuseppe Lauria, direttore Medicina d’urgenza e Pronto soccorso dell’ospedale Santa Croce e Carle di Cuneo, Giuliana Bricco, della Cardiologia dell’ospedale Savigliano dell’ospedale Santissima Annunziata di Savigliano.
 
Tutti gli intervenuti hanno sottolineato la rilevanza del progetto di  public access defibrillation (Pad) realizzato in città. La sopravvivenza dopo un arresto cardiaco è pari al 2%, ma se si ha la possibilità di praticare la defibrillazione con l’impiego dei defibrillatori automatici esterni (Dae) entro 5 minuti si arriva la 50%. E’ questo soltanto uno dei dati più significativi fra quelli richiamati e sottolineati dai relatori.
 
Sono stati calorosamente ringraziati gli sponsor la cui generosità ha permesso di comprare le 11 postazione DAE (defibrillatore automatico esterno)  tutti pubbliche e accessibili 24 ore su 24, invece che come nella maggior parte dei casi chiuse in teche  o in luoghi non aperti a tutti,  sparsi per la città (uno ogni 900 abitanti) e raggiungibili in una media di 4 minuti,  del valore di 30 mila euro: il Main Sponsor SAET srl di Busca, Granda Zuccheri, Lions Club Busca e valli, Assoimprese Busca, Farmacia San Lorenzo, Banca di Caraglio, la famiglia Chiari-Sasia, Fondazione Banca Popolare di Novara, la famiglia di Luigi Garnerone, associazione sportiva Sirius, Fondazione Cassa di Risparmio di Fossano, Fitwalking Solidale Busca.
 
Il Comune si fa carico delle spese di installazione e manutenzione, la Cri organizza i corsi di abilitazione a prezzi calmierati, 30 euro a persona invece dei 50 normalmente richiesti.
 
Altri dati significativi sull’incidenza delle  malattie cardiovascolari sottolineati nel corso della mattinata riferiscono che esse rappresentano ancora oggi la principale causa di morte, soprattutto nei maschi di età  compresa tra i 20 ed i 60 anni, con oltre il 41% dei decessi ogni anno (Il Giornale di cardiologia www.giornaledicardiologia.it); l’arresto cardiaco provoca in Italia ogni anno più di 100 decessi al giorno  e colpisce in 1 caso ogni 1000 abitanti (www.salute.gov.it); considerando gli anni potenziali di vita perduti, ovvero gli anni che ciascun deceduto avrebbe vissuto, se fosse morto ad un’eta? pari a quella della sua speranza di vita, le malattie cardiovascolari causano ogni anno una perdita di oltre 300.000 anni di vita della popolazione con meno di 65 anni; sono stati calcolati (Il Progetto Cuore (www.cuore.iss.it) coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità)anche i costi umani e sociali direttamente imputabili alla perdita di vita a causa delle malattie cardiologiche, un fenomeno che comporta un impatto considerevole sul reddito e sulla ricchezza nazionali, per il fatto che vengono frequentemente colpite persone appartenenti alla popolazione attiva: il valore economico complessivo degli anni di vita persi annualmente per morte cardiaca improvvisa in Italia è pari fino a 12.216 milioni di euro.
 
 
 
 
 

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