La cappella di Santo Stefano visitabile con prenotazione su app

Dettagli della notizia

 Basta accedere a "Chiese a porte aperte"

Data:

11 Agosto 2022

Tempo di lettura:

1 min

Il sindaco Marco Gallo e l’assessore Ezio Donadio: ora   il nostro gioiellino d’arte entra in un circuito regionale di promozione
Il sindaco Marco Gallo e l’assessore Ezio Donadio: ora il nostro gioiellino d’arte entra in un circuito regionale di promozione
Da ieri la cappella di Santo Stefano, con i suoi dipinti quattrocenteschi dei fratelli Biazaci da Busca, è visitabile di persona e non soltanto virtualmente in ogni giorno dell’anno.  Per prenotare l’entrata in ed essere guidato nella visita basta scaricare la app gratuita ‘Chiese a porte aperte’  da dove si prenota l’ingresso in un orario scelto fra 9 alle 18. La porta si aprirà poi grazie ad  un QR Code dedicato e sicuro. Entrando nella cappella, il visitatore potrà avviare un sistema narrativo multimediale in tre lingue. Il racconto sarà valorizzato anche  da musiche diffuse e da una regia di luci direzionali. L’iscrizione all’app passa attraverso il sito Chiese a porta aperte e richiede, per garantire la sicurezza di visite autonome in siti di pregio,  la compilazione di un form con i dati personali. Si tratta di una procedura comunque semplice e veloce.
 
Questa novità è il frutto di un accordo fra il Comune, che ha usufruito di  un co-finanziamento da parte della Regione e della Fondazione Crt, e la  Consulta per i beni culturali ecclesiastici del Piemonte e della Valle d’Aosta che gestisce l’applicazione.

“Ora – dicono il sindaco Marco Gallo e l’assessore Ezio Donadio - la cappella di Santo Stefano, il nostro gioiellino d’arte e di storia, è uno dei trenta luoghi del circuito del Piemonte e della Valle d'Aosta della Consulta BCE e può godere anche dei benefici della relativa promozione a livello regionale e nazionale. Ricordiamo che inoltre esiste la possibilità di visitare virtualmente anche le cappelle di San Sebastiano, San Martino e Madonna del Campanile, le quali presentano altre opere realizzate dai Biazaci, grazie al sistema del Museo diffuso Cuneese, attivabile in loco tramite QR Code, ma  fuori dai siti, senza la possibilità di entrare”.

Immagini

Ultimo aggiornamento: 11/08/2022 09:33