Anche il Vivaldi di Busca nel successo delle prime esecuzioni dell’opera L’ultimo principe

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Grande consenso sabato scorso ad Asti al Teatro Alfieri e domenica al Teatro Toselli di Cuneo per una messa in scena capace di suscitare forti emozioni

Data:

31 Ottobre 2023

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4 min

Una scena dallo spettacolo
Una scena dallo spettacolo
Sabato 28 ottobre il Teatro Alfieri di Asti e domenica 29 al Teatro Toselli di Cuneo hanno ottenuto un grande successo le prime esecuzioni dell’opera L’ultimo principe del compositore contemporaneo milanese Carlo Galante e del librettista Giuseppe Di Leva.

Ad accompagnare i cantanti solisti e il coro, un’orchestra di 18 elementi, interamente formata da musicisti professionisti, tra i quali si segnalano parecchi docenti dell’Istituto musicale  Vivaldi di Busca e delle  scuole di musica di Mondovì e  Asti. L'opera è interpretata da una sessantina di ragazze e ragazzi del Civico Istituto di Musica “Giuseppe Verdi” di Asti, della Scuola Comunale di Musica di Mondovì e dall’Istituto di Musica “Antonio Vivaldi” di Busca, queste ultime gestite dalla Fondazione Academia Montis Regalis.

La direzione musicale è di Maurizio Fornero, cembalista di statura europea, direttore gestionale della Fondazione Academia Montis Regalis e direttore delle scuole di Busca, Mondovì e Asti. Per realizzare questo complesso evento, i ragazzi e le ragazze hanno frequentato per mesi le prove tenute sotto l’attenta direzione di Maurizio Fornero e di Giulia Dogliatti, docente dell’Istituto di Musica “Antonio Vivaldi” di Busca, e alla fine di agosto hanno preso parte a quattro giorni di prove a Pamparato, dove i ragazzi e le ragazze dei diversi istituti hanno avuto modo per conoscersi, in un clima cordiale, divertente e molto produttivo sotto l’aspetto artistico e formativo.
 
 Pensata per bambini e ragazzi, interpreti e spettatori, la messa in scena è risultata una vera opera d’arte, che sa raccontare e suscitare emozioni. Complimenti e applausi sono piovuti nei due teatri e giungono anche dall’amministrazione comunale di Busca a tutti i protagonisti. “La scelta di affidare la gestione dell’istituto musicale cittadino alla gloriosa Academia Montis Regalis di Mondovì – sottolinea il sindaco Marco Gallo – si rivela molto felice: così i nostri giovani studenti , avendo  l’opportunità di confrontarsi con grandi ribalte e realtà musicali, sono stimolati a mettersi in gioco: grazie al direttore Fornero che con i suoi colleghi tiene alto l’onore di Busca Città della Musica”.

La vicenda narrata
La vicenda dell’Ultimo principe è una storia vera, narrata come se fosse una fiaba. Corradino, ultimo discendente della potente dinastia Hohenstaufen, scende in Italia con un piccolo esercito con l’intento di riconquistare il regno che era appartenuto a suo nonno, lo Stupor Mundi Federico II. Il sedicenne pretendente al trono arriva in una Roma abbandonata da tutte le autorità, dove viene incoronato quasi per scherzo. Procedendo nel suo viaggio di riconquista, trova a Tagliacozzo la sua nemesi, Carlo d’Angiò, che sconfigge l’esercito del giovane principe. Corradino e suo cugino Federico fuggono, ma saranno ben presto catturati in Maremma e portati a Napoli, dove verranno decapitati. Ancora oggi le anziane di Napoli piangono davanti alla tomba del fanciullo presso la Chiesa del Carmine.
 
Nell’opera di Galante e Di Leva la vicenda vera si trasfigura in una fiaba; ma non solo per il modo in cui viene raccontata, con levità e giocosità inrise da una sottile melanconia, ma anche perché le tappe del viaggio dei due ragazzi sono la perfetta raffigurazione in chiave simbolica del rito d’iniziazione che un fanciullo deve superare per entrare nella vita adulta.
 
Le nove scene che scandiscono questo viaggio al tempo stesso reale e iniziatico, sono segnate dalla giocosità stravagante dei molti personaggi che interagiscono con i due ragazzi, tra cui contadini spazientiti, marinai ironici, ubriachi molesti, cortigiani adulatori e minacciosi messi papali. I cori di voci bianche interpretano ragazze impertinenti, soldati infreddoliti che varcano le rupi ghiacciate delle Alpi, popolani che cantano inni al buon vino e soldati che combattono nella battaglia di Tagliacozzo.

L’opera è immaginata come un teatro di maschere e marionette, ovvero come l’antico teatro dei pupi, dove tutti sono dipinti con tratti stilizzati e colorati e dove ogni realismo è bandito e sostituito dalla fantasia. La suggestione infantile è tuttavia venata della sottile melanconia dei due protagonisti e il commovente finale ricorda che non tutti i riti di passaggio terminano felicemente.
 
La regia dell’allestimento è di Maria Paola Viano, che ha firmato molte regie soprattutto in ambito operistico sia in Italia sia all’estero, ponendo particolare interesse per la produzione degli autori contemporanei. Le scenografie, i costumi e il trucco sono opera degli allievi e delle allieve dell’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, con la supervisione dei docenti Massimo Voghera e Claudia Esposito (Scenografia), Arminda Falcione, Giovanna Fiorentini e Gigliola Vinci e la collaborazione di Luna Iemmola (Progettazione e Realizzazione dei Costumi e Trucco).
 
La direzione musicale è affidata a Maurizio Fornero, cembalista di statura europea, direttore gestionale della Fondazione Academia Montis Regalis, direttore delle scuole di musica di Mondovì, Asti e Busca, nonché direttore artistico della rassegna concertistica Regie Sinfonie e dell’ensemble di strumenti originali I Musici di Santa Pelagia, con i quali ha tenuto molti concerti sia in Italia sia all’estero e ha registrato diversi dischi di grande interesse distribuiti sul mercato internazionale.
 

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Ultimo aggiornamento: 31/10/2023 18:26