Condividi su Facebook   Condividi su Twitter   Invia per email   28/09/2017
I numeri della Ludopatia in Piemonte.
Ludopatia: gioco d’azzardo  i numeri del problema in Piemonte.

Tutte le Slot machine e Videolottery del Piemonte, il giro d'affari, le cosiddette “vincite”, i guadagni degli operatori e dell'erario. Numeri ufficiali, suddivisi Comune per Comune, raccontano un'emergenza sociale senza precedenti. Il Gruppo regionale M5S è riuscito ad ottenere questa impressionante mole di dati dopo una richiesta di accesso agli atti ad AAMS, i vecchi Monopoli diventati biscazzieri per conto dello Stato, gestore unico dell'azzardo legale.
Abbiamo incrociato i documenti ottenuti da AAMS con i dati demografici del Piemonte scattando una fotografia del gioco su scala regionale al 31 dicembre 2015. E' emerso un quadro drammatico: ogni piemontese maggiorenne spende in media 1.004 euro ogni anno, Slot e VLT sono presenti in ben 756 comuni (su un totale di 1200) per un numero complessivo di 29.454 apparecchi. Il giro d'affari annuale si aggira intorno ai 3,7 miliardi, praticamente un terzo del debito della Regione Piemonte accumulato in diversi decenni. A sorpresa la provincia in cui si gioca di più, in rapporto con gli abitanti, è quella di Alessandria con una cifra pro capite pari a 1.397 euro contro gli 816 di Torino.
Questi numeri dovrebbero essere un punto di partenza per ogni amministratore pubblico che intenda affrontare la piaga dell'azzardopatia. Altrimenti, senza una precisa conoscenza del fenomeno, ogni intervento legislativo si rivelerà inefficace e slegato dalla realtà.
Leggendo le pagine del dossier ci siamo anche domandati per quale motivo solo pochi Sindaci abbiano richiesto ad AAMS i numeri riguardanti il proprio Comune. Eppure dovrebbe essere un'operazione quasi automatica per un primo cittadino consapevole. Per questo motivo rendiamo pubblici sul nostro sito i dati affinché siano a disposizione di tutti: cittadini, amministratori e soggetti interessati. Perché per combattere un problema prima occorre conoscerlo, a partire dai numeri e anche dalle leggi in materia.
In tal senso risulta ancora ampiamente inapplicata la legge regionale 9/2016 “Norme per la prevenzione e il contrasto alla diffusione del gioco d'azzardo patologico” approvata a maggio 2016 dal Consiglio regionale del Piemonte. I Comuni sono in vistoso ritardo rispetto alle prescrizioni previste dalla norma. Anche le più semplici vengono ancora disattese come ad esempio il divieto di oscurare le vetrine delle aree dedicate al gioco, le distanze dai luoghi sensibili (centri di formazione, scuole, centri di culto, sportelli bancomat, Residenze per anziani, centri diurni, oratori...) ed una chiusura di almeno 3 ore al giorno. Non basta quindi una buona legge per contrastare un fenomeno così diffuso senza la preziosa collaborazione di chi amministra il territorio e dello Stato che, ad oggi, si limita a fare il croupier investendo solo una minima parte degli introiti in interventi di contrasto alle ludopatie.
I numeri macroaggregati per la città di Busca , riportati nel report  AAMS sono i seguenti:
Abitanti 10.181 -  Spesa (giocate) SLOT 970.015,77 – Raccolta pro capite 367,17 Euro, al netto delle "vincite".
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