Consiglio Comunale del 30 Novembre, occasione persa.
Il 30 Novembre si è tenuto il Consiglio Comunale, con all’ordine del giorno anche due nostre iniziative.
L’attuazione del regolamento di una nostra interrogazione su : domande e risposte dei cittadini, che possono fare nel pre-consiglio e una mozione per attivare una convenzione sulla rimozione dell’amianto.
Entrambe le iniziative sono state approvate.
Qualcuno si è complimentato con noi dicendo che siamo bravi perché portiamo a casa le ns mozioni, ma noi non portiamo a casa nulla se non servizi e supporto che crediamo utili per tutti .
Null’altro.
Nessuna delle nostre iniziative si discosta dal programma del Movimento 5 Stelle e sono tutte indirizzate ad un esclusivo interesse dei cittadini. Ma in Consiglio si è consumato l’ennesimo atto di forza da parte di chi amministra senza preoccuparsi più di tanto dei cittadini in difficoltà.
Come avrete letto, c’è stato il voto per un assestamento di bilancio ( soldi in più da spendere) per circa 600 mila Euro. La maggioranza ha stanziato gran parte di questi fondi per varie attività , acquisti e lavori di manutenzione, lasciando un residuo di fondi in cassa.
La minoranza non ha potuto presentare nessun emendamento ( richiesta di destinazione diversa dei fondi) perché il 30 Novembre era l’ultimo giorno utile per approvare il bilancio.
Non c’era il tempo materiale per fare nulla. Il nostro voto è stato CONTRARIO , pur nella consapevolezza che il nostro voto non avrebbe cambiato le cose, visto il poco peso della minoranza.
Certamente è grave che di questo avanzo NULLA sia stato previsto per iniziare ad avviare una riduzione del carico fiscale o come forma di aiuto per le famiglie in difficoltà.
L’assessore al Bilancio ha dichiarato che,” con il coraggio da noi sollecitato in passato , oggi hanno deciso di aprire a voci di spesa”.
Non possiamo che dargli ragione, ce ne vuole tanto di coraggio per stilare un elenco di spese nelle quali nulla è destinato ai cittadini in difficoltà.
Ci dispiace dirlo ma è stata un’altra occasione persa da parte della maggioranza.