Quei monaci cavalieri ospitalieri a Valmala fin dal XIII secolo

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L'Ordine di Malta nella storia del paese ora municipio di Busca

Data:

15 Ottobre 2019

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Sullo stemma di Valmala campeggia la Croce di Malta
Sullo stemma di Valmala campeggia la Croce di Malta
Se la Croce di Malta è al centro del suo stemma, una ragione ci sarà. Ed è una ragione ben radicata nella sua storia. Una storia che è stata portata alla luce recentemente grazie alla curiosità meticolosa di un ricercatore incaricato di mettere ordine nell’archivio comunale. Stiamo parlando di Valmala, da poco meno di un anno municipio di Busca, per secoli comune della valle Varaita, con molto da raccontare, e del libro di Pierfrancesco Rolando “Valmala – Un paese unico come la sua storia”. L'autore è risalito fino al XIII secolo, scoprendo che  fu un feudo dei Templari e sede di una Commenda dell’Ordine di Malta.

Presentata al pubblico nella scorsa primavera, la pubblicazione ha ottenuto il giusto riscontro e pochi giorni fa il ricercatore e autore, accompagnato dall’assessore Ezio Donadio e dal prosindaco di Valmala Andrea Picco,  è stato ricevuto nella sede della delegazione Piemonte Valle d'Aosta del Sovrano Ordine di Malta a Torino dal vice delegato, Andrea Valfrè dei Conti di Bonzo, e dal Venerando Balì Gran Croce di Giustizia, fra' Angelo Chiastellaro. Davanti ad un pubblico molto interessato, l'autore ha esposto il frutto delle sue ricerche storiche destando molta curiosità, tanto che il delegato regionale, Emanuele di Rovasenda di Melle di Ceresole di Palermo, assente alla presentazione per motivi famigliari, ha voluto incontrare Rolando a Torino sabato scorso e ha dato la disponibilità della delegazione ad approfondire insieme la storia di Valmala.

“L'augurio è – sottolineano l’assessore Donadio e il prosindaco Picco - che da questi incontri scaturiscano iniziative volte a far conoscere il nostro territorio riconoscendone la giusta valenza storico culturale”.

I monaci cavalieri ospitalieri di San Giovanni di Gerusalemme
L’Ordine religioso cavalleresco, dipendente dal Vaticano, con finalità assistenziali, fu fondato dal beato Gerardo nel 1048. Trae le sue origini dall'antica confraternita di monaci che vicino ad Amalfi ospitavano i pellegrini che andavono a Gerusalemme. I mercanti di Amalfi  finanziarono poi la costruzione a Gerisalemme di un ospizio, detto ospedale nel significato originario della parola, cioè luogo di ospitalità,  simile ad un ostello, per i pellegrini di ogni fede e razza, con attigua chiesa e convento.

L'istituzione prese il nome di Ordine di San Giovanni di Gerusalemme e prosperò come comunità indipendente. Il 15 febbraio 1113 ottenne la bolla papale e venne però imposto che tutti i cavalieri appartenenti all'ordine fossero necessariamente dei religiosi, legati al rispetto dei tre voti monastici di povertà, castità e obbedienza.

È a questo periodo che si fa risalire l'adozione da parte dell'ordine della croce a otto punte, probabilmente simbolo delle otto beatitudini pronunciate da Gesù nel discorso della montagna. Il Beato Raymon du Puy de Provence, primo successore del Beato Gerardo organizzò l'istituzione militarmente ottenendo il riconoscimento papale come Ordine Cavalleresco-religioso per difendere i pellegrini e i propri ospedali in Terrasanta e istituì anche la prima infermeria, confermando la funzione assistenziale ospedaliera. In questo modo, oltre al riconoscimento formale, acquisì anche un territorio e una forza armata, configurandosi come vero e proprio Stato quando occupò Rodi sottraendola ai turchi. Da l’ si sposto in seguito alla caduta di Rodi a Malta, con cui ancora oggi si identifica.

I  monaci cavalieri ospitalieri di San Giovanni furono uniti  per 700 anni, fino alla resa a  Napoleone. Con la restaurazione, avvenne la diaspora in due tronconi, ancora oggi separati: l'uno, l'Osj oppure Sosj, è riconosciuto e collocato dai patriarcati delle Chiese cristiane d'oriente, in particolare la Chiesa ortodossa russa e anche  nel Nord America, l’altro, lo Smom (Sovrano Militare ordine Ospedaliero di San Giovanni di Gerusalemme di Rodi e di Malta), nato nel 1803 per volere del Santo Padre a difesa della Santa Sede, è il ramo oggi più potente e conosciuto dei Cavalieri di San Giovanni. Dalla Chiesa di Roma ha ricevuto l'imprimatur che ha consentito al Sovrano Ordine Militare di Malta di ottenere l'extraterritorialità, divenendo così uno Stato Sovrano riconosciuto a tutti gli effetti e titolare anche di un Seggio di Osservatore alle Nazioni Unite dal 1994.

È riconosciuto da gran parte della comunità internazionale come soggetto di diritto internazionale. Da esso dipendono 6 Gran Priorati e 48 associazioni nazionali che riuniscono i cavalieri e le dame a seconda del loro paese di residenza. In Italia sono ci sono tre Gran Priorati che gestiscono le attività sanitarie dell'Ordine di Malta e da cui dipende il Corpo militare ausiliario, comandato da un generale dell’Esercito Italiano. Dal 1970 il Corpo italiano di soccorso dell’Ordine di Malta opera nel campo della protezione civile. Ha prestato assistenza alle popolazioni in tutti i maggiori disastri naturali che hanno colpito il paese.

L’ente sovrano gode in Italia dello status di extraterritorialità nella sua sede a Roma in via Dei Condotti, vicino a piazza di Spagna, e nella villa di santa Maria del Priorato sull’Aventino.

L'Ordine emette francobolli e ha una moneta numismatica, lo scudo maltese, immatricola veicoli con targa SMOM concessa dal ministero della Difesa italiano, emette i suoi passaporti diplomatici e celebra la sua festività nazionale il 24 giugno, festa della Natività di san Giovanni Battista. Il suo motto è Tuitio Fidei et Obsequium Pauperum "difesa della fede e aiuto ai poveri".

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Ultimo aggiornamento: 15/10/2019 12:35