Busca al centro della promozione della cultura del primo soccorso

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Otre 500 cittadini abilitati al Dae grazie al progetto Una città cardioprotetta. Oggi il secondo convegno in un Teatro Civico tutto esaurito  

Data:

24 Novembre 2018

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I relatori questa mattina sul palco del Teatro Civico
I relatori questa mattina sul palco del Teatro Civico
Oltre cinquecento persone abilitate all’uso del defibrillatore automatico esterno (DAE) su una popolazione di diecimila abitanti è una percentuale che fa di Busca un esempio a livello nazionale. E’ il frutto del progetto “Persone di cuore. Busca città cardioprotetta” in continuo progresso, voluto dal Comune, insieme con la Cri di Busca, e avviato nel 2016. Esso si rinnova ogni volta che si svolgono i corsi periodici rivolti a tutti per far apprendere le principali manovre salva-vita (BLS, basic life support) e l’utilizzo del defibrillatore automatico esterno. Il progetto si completa con la realizzazione di una rete assai fitta di postazioni Dae (una ogni 900 abitanti), le quali sono di pubblico utilizzo, pronte all’uso per chiunque in qualunque momento, non come nella maggior parte degli altri casi in Italia chiuse in teca e in luoghi non aperti a tutti.
 
La buona riuscita dell’impresa è dovuto allo spirito di collaborazione e alla  capacità di mettersi in gioco dimostrato dai buschesi, cui va il merito e il ringraziamento degli ideatori. 
 
Da due anni la Città, divenuta perciò punto di riferimento in fatto di prevenzione, organizza un  meeting  sul tema, il secondo dei quali si è tenuto oggi, sabato, 24 novembre, al Teatro Civico con il titolo “Una città cardioprotetta 2: life support” con una grande affluenza di pubblico.
 
Svolto con il patrocinio degli ordini professionali dei medici e degli infermieri, della Regione Piemonte, della Provincia di Cuneo, dell’Ospedale Santa Croce e Carle di Cuneo, dell’Asl CN1, il convegno, dopo il saluto del sindaco, Marco Gallo, è stato introdotto dal consigliere comunale ideatore del progetto, Jacopo Giamello,  cui hanno fatto seguito gli interventi dei relatori specializzati sui temi della defibrillazione precoce e dei programmi di public access defibrillation (PAD), con una particolare attenzione anche ai temi etici che si presentano in queste situazioni, in riferimento alla recente legge sulle Disposizioni anticipate di trattamento.  Hanno parlato Lorella Flego (Pediatria Ospedale SS Annunziata - Savigliano), ), Mary Mandrile (Emergenza Territoriale 118 - Cuneo) , Alberto Battisti (Cardiologia Ospedale Santissima Annunziata Savigliano),  Massimo Foddis (Elisoccorso, AOU Città della Salute e della Scienza - Torino),  Giuseppe Lauria (direttore Medicina d’Urgenza e Pronto Soccorso AO S.Croce e Carle -Cuneo), Enrico Gandolfo (Pronto soccorso Ospedale Martini - Torino).
 
“In Italia – ha fatto notare Giamello nella sua introduzione - in un anno, secondo l’ultimo report annual, a causa di un incendio sono morte 143 persone e per far fronte, giustamente, a questo pericolo, la legge prevede che siano collocati molti estintori all’interno degli edifici pubblici e privati. Sempre in Italia ogni anno 55mila persone muoiono a causa di una patologia cardiaca acuta, più di un evento ogni 10 minuti. Tuttavia i defibrillatori automatici esterni che molto potrebbero fare per queste persone hanno una diffusione enormemente minore degli estintori”. Un dato che fa pensare e che a Busca ha portato alla creazione del progetto che potrebbe e dovrebbe essere seguito ovunque.
 
Prossima estensione della rete cittadina dei Dae

“Il progetto- pilota  – spiega Giamello– è stato realizzato in collaborazione con  il Comitato locale della Croce Rossa Italiana. E’ stato finanziato esclusivamente da associazioni di volontariato, imprese e privati cittadini, mentre il Comune si occupa della manutenzione delle postazione e la Cri dell’organizzazione dei corsi di formazione a prezzi calmierati. E’ nostra intenzione incrementare ancora in futuro le postazioni, soprattutto nelle frazioni, e continuare a tenere alta l’attenzione sulla necessità di preparare tutti i cittadini agli interventi in emergenza sanitaria, perché soltanto così è possibile salvare vite, agendo con consapevolezza e tempestività si può incidere soprattutto sulla qualità della successiva guarigione”.
 
Un esempio per tutti

“E’ una grande soddisfazione – dice il sindaco Marco Gallo - per tutta la città, che si è messa in risalto con questa iniziativa, la quale ha avuto anche l’onore di raggiungere il mondo della ricerca medica, grazie alla pubblicazione di un articolo sulla rivista scientifica cinese “Shanghai Chest”, una importante piattaforma internazionale per chirurghi e medici. A fare di noi un caso, che ci ha meritato a suo tempo i complimenti del ministro delle Salute e dell'assessore regionale alla Sanità, è anche il fatto che sono i cittadini a dimostrare spirito di solidarietà e desiderio di spendersi in prima persona e che sono stati sponsor privati a sostenere buona parte delle spese”.



 

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Ultimo aggiornamento: 27/11/2018 08:59