Le Cercle Rouge porta in anteprima a Saluzzo il suo nuovo spettacolo

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Venerdì 20 aprile al Teatro Magda Olivero e sabato 12 maggio al Teatro Civico di Busca "Frankenstein - Anatomia di una genesi", un'installazione video-teatrale ispirata al romanzo di Mary Shelley

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16 Aprile 2018

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La locandina dello spettacolo
La locandina dello spettacolo
Venerdì prossimo, 20 aprile, alle ore 21, al teatro Magda Olivero di Saluzzo l'associazione culturale buschese Le Cercle Rouge presenterà in anteprima "Frankenstein - Anatomia di una genesi", un'installazione video-teatrale ispirata al romanzo di Mary Shelley. 

Lo spettacolo sarà presentato a Busca, al Teatro Civico, sabato 12 maggio alle ore 21.

Nella ricorrenza dei duecento anni dalla pubblicazione, l'intento dell'associazione è  creare un'opera che ne riveli le origini e allo stesso tempo si confronti con l'attualità di alcune rivisitazioni cinematografiche del romanzo.

La genesi di "Frankenstein, il novello Prometeo" è ormai leggendaria: si narra che nell'estate del 1816 Mary Shelley e Percy B. Shelley fossero ospiti di Lord Byron nella villa Diodati a Ginevra e che per ingannare il temp o leggessero dei volumi di storie di fantasmi apparsi quasi per incanto. Proprio questi racconti diedero lo spunto alla celebre scommessa su chi sarebbe stato capace di scrivere una storia da brivido. Fu Mary Shelley a vincere la scommessa, creando una storia agghiacciante, nella quale la narrazione si distaccò dal genere gotico per trasformarsi in fantascienza
 
La pièce "Frankenstein – Anatomia di una genesi" è ambientata in un istituto psichiatrico dove una paziente rivive nella sua mente il romanzo di Frankenstein e le vicende legate ad esso ed alla sua autrice, ma questa storia si mescola ai fatti che avvengono all'interno della struttura psichiatrica... La novella scrittrice si rivolge agli spettatori con la consapevolezza di stare per iniziare a proporre una storia già nota. Si muta però il punto di vista: il pubblico non è invitato a seguire le vicende dello 'scienziato pazzo' in una sua personale soggettiva come nel romanzo, ma attraverso lo sguardo e le progressive scoperte della paziente che si identifica con Mary Shelley.  Nel continuo gioco tra ciò che appare e ciò che è risulterà emergere una realtà altrettanto inquietante attraverso la quale la creatura nata dal famigerato esperimento guiderà lo spettatore nei meandri dell'antagonismo tra scienza ed etica per comprendere la necessità dei progressi della scienza ma per vedere anche gli imprescindibili limiti da porre sul piano dell'etica. 
 

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Ultimo aggiornamento: 16/04/2018 16:26