Questa sera onore ai Biazaci, orgoglio buschese

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Al Teatro Civico l'associazione Bafile presenta il libro sui pittori del '400

Data:

19 Dicembre 2012

Tempo di lettura:

18 min

La sibilla Tiburtina (opera dei Biazaci ad Albenga): donando il  volume alla Città di Busca l'assocazione pone a simbolo del gesto la Sibilla, in quanto, secondo la tradizione, ella offrì a Roma  i preziosi Libri Sibillini
La sibilla Tiburtina (opera dei Biazaci ad Albenga): donando il volume alla Città di Busca l'assocazione pone a simbolo del gesto la Sibilla, in quanto, secondo la tradizione, ella offrì a Roma i preziosi Libri Sibillini

Si svolgerà questa sera dicembre alle ore 21 nel Teatro Civico la cerimonia di consegna del libro “Tommaso e Matteo Biazaci da Busca” da parte dell’associazione culturale “Enrico Bafile” alla Città, nelle mani del Sindaco

Condurrà la serata Giangi Giordano, con intermezzi di musica del tardo medioevale eseguiti con strumenti d’epoca dai LiliumLyra. E’ attesa la partecipazione del Sovraintendente Bruno Ciliento, che ha scritto l’introduzione al libro. Interverranno la presidente dell’associazione, Maria Golzio, e alcuni tra gli altri autori del libro Anna de Floriani, Stefano Manavelli, Lea Claudia Antonioletti, Piercarlo Rosso, Paola Mallone, Alessandra Peruguni, Mirella Lovisolo, Monica Giraudo, Simona Damonte, Giorgio Olivero, Thierry Radelet, Uberto De Paulis.

L’evento rientra nel programma delle celebrazioni per i 250 anni di Busca Città.

"La Città - dice il sindaco Luca Gosso - ringrazia l'associazione Bafile per questo grande dono fatto in primo luogo ai Buschesi e poi alla Cultura in generale. Sottolineo il merito di essere riusciti in un'impresa davvero non facile, tanto più in tempi come questi, in cui agli investimenti per il settore sono riservate soltanto le briciole".

"All'associazione - aggiunge il vice-sindaco e assessore alla Cultura, Marco Gallo - va la nostra totale riconoscenza per avere finalmente dato ai Fratelli Biazaci il posto che meritano nella Storia dell'arte. Penso che l'opera in presentazione ci consenta altresì di metterci in rete con i luoghi toccati dagli artisti, in modo da inserirci in un originale itinerario di turismo culturale".
 

L’associazione Bafile
Recita lo statuto dell’associazione Culturale “Enrico Bafile”: “L’associazione ha lo scopo di promuovere, prevalentemente nella provincia in cui ha sede, una mentalità ed una cultura che sappia apprezzare e valorizzare i beni di interesse storico ed artistico, la natura, l’ambiente e la tradizione di costumi locali. Ciò nell’intendimento di accrescere la consapevolezza della propria identità per potersi aprire ad un proficuo scambio pluralista e dinamico per il progresso sociale, la giustizia e la pace”. 

Riteniamo – spiegano la presidente Maria Golzio, nipote dell’Enrico Bafile magistrato e sindaco si Busca dal 1953 al 1957 cui è dedicato il nome dell’associazione, ed il marito Uberto de Paulis, vice-presidente dell'associazione e direttore del progetto Biazaci  - che la città di Busca senta l’esigenza di avere dei punti a cui far riferimento per l’elaborazione della conoscenza del particolare locale con una più ampia apertura sul mondo. Abbiamo risposto a questa esigenza sia, con sguardo al futuro, occupandosi di pianificazione territoriale e di sviluppo sostenibile, sia, nel presente, partecipando allo sviluppo della vocazione musicale della città di Busca, sia approfondendo la conoscenza delle nostre radici”.

Il progetto Biazaci
Nell’ambito di quest’ultimo obiettivo – continuano i promotori dell’associazione - tra le nostre prime iniziative c’è il progetto Biazaci. Abbiamo elaborato una ricerca approfondita e completa sui due pittori di Busca della seconda metà del ‘400 e del contesto in cui sono vissuti: la nostra terra, in un periodo storico pieno di luci ed ombre”.

“L’idea di tale impegnativo lavoro – ricordano - è stata suggerita e sostenuta, con particolare entusiasmo dal mai dimenticato Ettore Parola, che ne fu il primo sponsor, dimostrando così la sua vicinanza alla nostra associazione ed il suo legame con Enrico Bafile”.

Abbiamo voluto coinvolgere anche i più giovani –spiegano Maria e Uberto - per trasmettere loro metodo, competenze e valori. Nel primo gruppo che si costituisce sei anni fa e si appoggia a Mario Perotti, Stefano Manavella e Mirella Lovisolo, entrano dapprima Cristina Cravetto, Dorina Rebuffo, Manuela Fonti, Gabriele Madala e, subito dopo, Monica Giraudo che ne diventerà il motore organizzativo. Si raccoglie la prima la documentazione, mettendo insieme oltre 100 articoli pubblicati su varie riviste e si organizzano giornate di studio e di confronto aperte al pubblico. Dopo due anni si decide di procedere alla pubblicazione di un libro sono perciò invitati tutti coloro che, tra Torino e Cuneo, hanno già affrontato l’argomento e l’incarico di curatrice dell’opera è affidato alla professoressa Anna Defloriani, ordinario dell’Università di Genova, uno dei massimi studiosi del tema, che è coadiuvata da Stefano Manavella. Insieme con lei entra a far parte del gruppo di lavoro Simona Damonte, che sarà la referente per tutte le opere sul territorio ligure. Entriamo in contatto con studiosi come Alessandra Perugini, Fulvio Cervini, Franco Boggero, Paola Mallone e Bruno Ciliento a cui si aggiungono Lea Antonioletti, Piercarlo Rosso e Thierry Radelet. Inizia la stesura dei saggi e la redazione delle schede per il catalogo delle opere e la campagna fotografica per il censimento delle opere viene affidata ad uno specialista, Giorgio Olivero. Per realizzare questa fase vengono impiegati quasi due anni, poi, con la costituzione di un comitato di redazione, si provvede all’integrazione finale ed operativamente alla preparazione della prima bozza che viene completata nel 2010. E’ il momento della ricerca dei finanziamenti, che arrivano dopo una normale fase di attesa, permettendo il passaggio alla realizzazione editoriale.. Oggi siamo orgogliosi di poter far dono di questo libro alla Città di Busca consci di aver contribuito in modo significativo alla riscoperta di parte della storia locale. A simbolo di questo gesto abbiamo posto la Sibilla Tiburtina, in quanto, secondo la tradizione, offrì a Roma i preziosi libri Sibillini”.

Contributi
Hanno contribuito in parte ai costi la Regione Piemonte, il Comune di Busca, la banca Credito cooperativo di Caraglio, la Granda zuccheri e la filiale di Busca della Banca regionale europea che ha finanziato la ricerca spettrografica

Consapevolezza e memoria storica
“Siamo in presenza (…)di una vera e propria azione di recupero non solo di opere ma di consapevolezza e memoria storica quale in fondo raramente ha avuto luogo nel corso del Novecento” queste lusinghiere parole di Bruno Ciliento nella introduzione sottolineano il valore dell’opera che sarà presentata la prossima settimana e che colma una mancanza grave per Busca, la quale deve andare giustamente orgogliosa dei suoi due fratelli artisti del Quattrocento, fra i primi (e fra i pochi) che hanno portato in giro per il (loro) mondo il nome della città, con orgoglio.

Non è facile – scrive ancora Ciliento - comprendere fino in fondo la ragione di una scomparsa dalla memoria collettiva di una bottega che per decenni rivestì un ruolo non certo secondario in un’area vasta e complessa lungo le strade e le mulattiere fra la bassa pianura piemontese e il mare della Riviera, servendo committenze diverse ma tutt’altro che mediocri e dimostrando, nella sua operosa dinamicità, una struttura organizzativa e una attenzione ai dati culturali del tempo che le consentirono di reggere a lungo a concorrenze agguerrite e aggiornate, di varia provenienza”.

Sottolinea poi l’esperto d’arte “l’estrema importanza di una paziente opera di ricerca delle fonti unita alla prosecuzione di una azione di restauro” e conclude con un auspicio: “Proprio in questi giorni è stata formalizzata l’istituzione di una regione europea che ingloba fra l’altro Provenza, Piemonte e Liguria. Forse davvero - cadute le frontiere che dai trattati di metà XVI secolo per quattro secoli si erano progressivamente cristallizzate sui crinali alpini - si stanno riaprendo itinerari antichi. La riscoperta dei Biazaci (e di altri con essi) forse ha contribuito e certo ha accompagnato questo singolare ritorno”.

Il libro
Si articola in 550 pagine, con 450 fotografie. E' in formato A4, rilegato in brossura cucita e con pagine in carta patinata. Stampato in mille copie da Nerosubianco Edizioni di Cuneo.

E' suddiviso in due parti.

La prima parte, “Saggi critici”, contiene la descrizione genrale, con l'introduzione del sovraintendente Bruno Ciliento, la seconda “Catalogo delle opere” è costituita da più di 40 schede, trattanti ciascuna un sito, organizzate in maniera sistematica geografica. Ogni scheda, riccamente corredata da immagini, descrive il sito e le opere fornendo tutte le informazioni di dettaglio.

I curatori sono Anna Defloriani e Stefano Manavella, la direzione del progetto è di Uberto de Paulis, al segreteria è Monica Giraudo, il comitato di redazione è composto da Simona Damonte, Uberto de Paulis, Monica Giraudo, Giorgio Olivero, le fotografie sono di Giorgio Olivero, le analisi spettografiche sono di Thierry Radelet, gli autori delle schede sono Simona Damonte, Monica Giraudo, Mirella Lovisolo, Stefano Manavella, le “Attribuzioni non condivise” sono a cura di Stefano Manavella.

Costo e vendite
Il libro sarà in vendita nelle libreria la Rossa di Busca dal 20 dicembre e nelle principali librerie di Cuneo e dal sito internet dell'editore Nerosubianco
www.nerosubianco-cn.com. Il costo è 70 euro.


Tommaso e Matteo Biazaci da Busca
Indice
PARTE PRIMA
• Partendo dalle radici Maria Golzio
• Noterelle di un lettore Uberto De Paulis
• Riemergendo dall'ombra Bruno Ciliento

SAGGI
1) La scoperta dei Biazaci Lea Carla Antonioletti
2) Politica, economia, vita sociale e religiosa al tempo dei Biazaci Piercarlo Rosso
3) Gli artisti piemontesi e la pittura ligure del Quattrocento, da Pietro Gallo a Matteo e Tommaso Biazaci Anna De Floriani
4) Da Rufino d’Alessandria a Hans Clemer. La lunga stagione tardogotica nel Piemonte sud-occidentale, tra tentazioni cortesi, aperture mediterranee e influenze nordiche Stefano Manavella
5) Vita e opere Stefano Manavella
6) "Teatralità" e "sacralità" nella letteratura religioso-didattica e nell'immaginario pittorico dell'epoca tardo-medioevale e primo rinascimentale: l'iconografia dei Biazaci e i cicli ad affresco di Liguria, Piemonte e Francia meridionale fra XV e XVI secolo Paola Mallone
7) Le Tecniche dei BiazacI Alessandra Perugini
8) Analisi multi spettrali Thierry Radelet

SECONDA PARTE
CATALOGO DELLE OPERE
Un buon inizio Stefano Manavella
Spiritualità e simbologia nel linguaggio iconografico e stilistico di Tommaso e Matteo Biazaci Mirella Lovisolo

SCHEDE
a cura di
Simona Damonte
Monica Giraudo
Mirella Lovisolo
Stefano Manavella

BUSCA E LA PIANURA CUNEESE
1 Busca, cappella di San Sebastiano
2 Busca cappella di Santo Stefano
3 Busca chiesa di San Martino
4 Busca Madonna del Campanile
5 Busca “Madonnina”
6 Busca Villa Elisa (già chiesa del convento di Santa Maria degli Angeli)
7 Cuneo cappella attigua al santuario della Madonna degli Angeli
8 Savigliano chiesa di San Giovanni battista
9 Savigliano cappella di San Giuliano
10 Caraglio, chiesa di San Giovanni
11 Caraglio chiesa di San Paolo

LE VALLI DEL MARCHESATO DI SALUZZO
12 Verzuolo, antica casa comunale
13 Rossana, parrocchiale dell’Assunta
14 Sampeyre, parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo
15 Valmala, frazione Chiot Martin, cappella dell’Annunziata
16 Casteldelfino, parrocchiale di Santa Margherita
17 Cartignano, frazione Galliana, Madonna col Bambino
18 Macra, cappella di San Pietro
19 Marmora, parrocchiale dei Santi Giorgio e Massimo
20 Acceglio, confraternita dell’Annunziata
21 Valgrana, ospizio della Trinità (M. G. e S. M.)

LA VECCHIA DIOCESI DI ALBENGA
22 Albenga, chiesa di San Bernardino
23 Diano Marina, cappella dell’Annunziata
24 Diano Castello, oratorio di Santa Croce e San Bernardino
25 Diano Castello, cappella di San Sebastiano
26 Oneglia, chiesa di Santa Maria Maggiore
27 Porto Maurizio, pinacoteca
28 Montegrazie, santuario di Nostra Signora delle Grazie
29 Piani d’Imperia, santuario di Santa Maria Assunta

OPERE SU TAVOLA
30 Madonna col Bambino
31 San Nicola di Bari
32 Madonna col Bambino, Polittico di San Sebastiano
33 Trittico della Madonna tra Santi, ,
34 Polittico della Madonna tra Santi, Assunzione e Incoronazione della Vergine

OPERE DI ATTRIBUZIONE INCERTA
35 Annunciazione, Andagna, parrocchiale di San Martino
36 Borgo San Dalmazzo, parrocchiale di San Dalmazzo, cappella angioina
37 Cuneo, San Francesco

ATTRIBUZIONI NON CONDIVISE
BIBLIOGRAFIA
Profilo degli Autori
Ringraziamenti

Gli autori
Anna De Floriani
Laureatasi a Genova con una tesi su Ludovico Brea (1972), e perfezionatasi in Storia dell’arte presso l’Ateneo di Firenze con una tesi sui corali miniati di Santa Maria di Castello a Genova (1974), ha lavorato come ispettore e poi direttore storico dell’arte presso la Soprintendenza ai Beni artistici e storici della Liguria dal 1976 al 1981. In seguito, entrata come ricercatrice all’Università di Genova, ha insegnato per affidamento Storia dell’arte moderna e Storia della miniatura, sviluppando le proprie ricerche nel campo della pittura ligure dei secoli XIV-XV e dell’illustrazione dei manoscritti d’età basso medioevale e rinascimentale.
Per il primo settore d’indagine, si rammenta la pubblicazione, con Giuliana Algeri, del volume La pittura in Liguria. Il Quattrocento (Genova 1992), Premio Salimbeni per la Storie e la Critica d’Arte 1992 e dei più recenti contributi Per la pittura ligure-nizzarda di metà Quattrocento. Un polittico ricostruito (“Studi di Storia dell’Arte”, 2006), Il polittico di Boissise-la-Bertrand e un’ipotesi per Ambrogio dell’Acqua (“Arte Cristiana”, 2007), Pittura del Trecento fra Genova e Avignone (“Studi di Storia dell’Arte”, 2007). Per il secondo ambito di studi, si ricordano il volume Miniature parigine del Duecento. Il Salterio di Albenga e altri manoscritti (Genova 1990), la partecipazione al catalogo La Spezia. Museo Civico Amedeo Lia. Miniature (La Spezia 1996), i contributi al Dizionario biografico dei miniatori italiani a cura di M. Bollati (Milano 2004) e all’opera La miniatura in Italia a cura di A. Putaturo Donati Murano e A. Perriccioli Saggese (Napoli, 2005 e 2009).
Socia fondatrice della Società Italiana di Storia della Miniatura (1978), ha partecipato a tutti i Convegni promossi da quell’Istituzione, e dal 1996 fa parte del comitato scientifico della “Rivista di Storia della Miniatura” pubblicata dal CentroDi, Firenze.

Stefano Manavella
Nato a Pinerolo nel 1976, vive a Bagnolo Piemonte (CN). Si è laureato all'università di Torino con una tesi in Storia dell'Arte Moderna, dedicata a L'attività piemontese dei pittori Tommaso e Matteo Biazaci da Busca, insignita della dignità di stampa e del Premio Optime dell'Unione Industriale di Torino. Diplomato alla S.I.S. Di Torino nel 2007, nell'anno scolastico 2007-2008 ha insegnato Storia dell'Arte in un istituto superiore di Torino. Attualmente sta frequentando la Scuola di Specializzazione in Beni Storici e Artistici all'Università Statale di Milano e ha in corso di preparazione una tesi sui pittori Lorenzo e Bernardino Fasolo.
Ha collaborato col Centro Studi e Museo d'Arte Preistorica di Pinerolo e partecipato ai seguenti progetti editoriali, curati da G. C. Sciolla: Enciclopedia Universale dei Capolavori, 2 voll., Utet, Torino 2005; Cielo, terra e acque. Il paesaggio nella pittura fiamminga e olandese tra Cinquecento e Seicento, Catalogo della mostra (Aosta, Museo Archeologico Regionale, 16 dicembre 2006 – 9 aprile 2007), Elede, Torino 2006. Ha inoltre pubblicato nel giugno 2005, sul sito della sezione torinese dell'Uciim, l'articolo La pittura quattrocentesca nel Piemonte sud-occidentale. Dal gennaio 2005 collabora con la rivista Exibart, scrivendo recensioni di mostre svoltesi nell'Italia nord-occidentale.

Lea Carla Antonioletti
Saluzzese, laureata in Lettere Moderne, è stata docente di Materie Letterarie negli Istituti Superiori. Specializzata in Storia dell’arte, ha partecipato in qualità di relatore a seminari e corsi di formazione convegni masters sui beni culturali. L’aattività di ricerca sul patrimonio artistico e sul paesaggio locale è documentata da numerosi contributi scientifici su riviste specializzate, da collaborazioni a volumi collettanei e da pubblicazioni di carattere storico ed artistico. 8tra cui Verzuolo, percorsi di arte e storia,1991; Saluzzo. Guida-ritratto della città, 1998,2000; La Valle Maira terra di uomini grandi. I paesaggi della menoria esmplare, 2009). Ha organizzato mostre, promosso convegni di rilievo e coordinato campagne di indagini territoriali. Ha ricoperto la carica di assessore alla cultura del Comune di Saluzzo. In collaborazione con l’Associazione culturale Marcovaldo di Caraglio ha promosso il sitema Territoriale per i Beni e le Attività Culturali della Provincia di Cuneo “Artea”. Dalle ricognizioni sul territorio è giunta a scoprire opere inedite di Hans Clemer (il Cristo di pietà nella parrocchiale di Costigliole Saluzzo, 1986, la decorazione della Cascina Cavassa nella campagna saluzzese, 2008), ormai acquisite dalla critica ed entrate nel catalogo del pittore piccardo. Svolge attività di ricerca e di valorizzazione dei beni culturali del territorio per numerosi enti presso associazioni del territorio (tra cui la Societyà per gli Studi Storici, Archeologici ed Artistici della Provincia di Cuneo, il centro Europeo “Giovanni Giolitti” per lo studio dello Stato di Dronero, il centro studi “don Giacomo Soleri” l’Alliance Francaise, l’associazione Giorgio Biadrata, l’Associazione Culturale Verzuolese, il FAI, l’Ufficio beni culturali ed ecclesiastici della diocesi di Saluzzo). Collabora a giornali e periodici locali

Piercarlo Rosso
Laureato in filosofia, ha insegnato per alcuni anni nelle scuole medie e poi per più di 25 anni nelle scuole superiori. Consigliere comunale di Busca per quasi trent’anni, è stato per due Amministrazioni Assessore alla Cultura. .Ha collaborato ed ha anche coordinato la pubblicazione del libro “Ernesto Francoltto, l’uomo ed il poeta” edito nel 1985 a cura del Comune di Busca, ed ha coordinato la pubblicazione della “guida storico-artistica di Busca” edita nel 1999 a cura del Comune di Busca. Ha collaborato alla pubblicazione dell’opuscolo “Vite donate” edito nel 1999 a cura del Corriere di Saluzzo a ricordo del servizio offerto dalle Suore di Carità negli enti di assistenza di Busca.

Paola Mallone
Nata a Savona, si laurea in Letteratura Italiana all'Università di Genova. Docente presso le scuole secondarie, ha collaborato con il Dipartimento di Italianistica dell'Università di Genova, relativamente ad un progetto inerente lo scrittore Francesco Biamonti.
Si occupa, in particolare, di letteratura del Novecento e del rapporto tra parola scritta e immagine nella tradizione artistica dell'Italia settentrionale. Fra le sue pubblicazioni: Predicatori e frescanti.Jacopo da Varaginee la pittura ligure - piemontese del Quattrocento, Elio Ferraris Editore, Savona 1999; Il muro che ci separa. Carteggio di poeti liguri, Genova, De Ferrari, 2000; Il paesaggio è una compensazione. Itinerario a Biamonti, Genova, De Ferrari, 2001; Carlo Betocchi, Prose liguri, a cura di P. Mallone, Genova, San Marco dei Giustiniani, 2003; Io son come l'erba, carteggio Betocchi - Pazielli, a cura di P. Mallone, con una postfazione di Luigi Betocchi, Genova, San Marco dei Giustiniani, 2004.

Alessandra Perugini
Si è formata presso l’Istituto Centrale per il Restauro di Roma. Nel 1987 si è laureata in Storia dell’arte medievale presso l’Università degli Studi di Pavia e, successivamente, in Psicologia con una tesi di Laurea in Psicologia della Formazione. Attualmente è Professore a contratto (Storia e tecnica del restauro) presso l’Università degli Studi di Torino (Facoltà di Lettere e Filosofia).
Ha realizzato interventi di restauro su affreschi e dipinti murali in diverse regioni italiane, tra cui Lombardia, Piemonte, Liguria e Abruzzo. Dal 2002 svolge incarichi di progettazione e di Direzione Operativa in cantieri di restauro sottoposti a vincolo. Ha svolto il ruolo di Vice Direttore della SAF - Scuola di Alta Formazione e Studio del Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale” – occupandosi di progettazione, gestione e coordinamento di Corsi di formazione dei formatori e di Corsi di aggiornamento degli operatori del restauro.
Tra le pubblicazioni si segnalano: A. Perugini, Der Ambo in Moscufo und Beobachtungen zur Stucktechnick, in: Tagung des Deutschen Nationalkomitees von ICOMOS uber: Stuck des fruhen und hohen Mittelalters. Geschichte, Technologie, Konservierung; Hildesheim, 15 - 18 giugno 1995, Munchen 1996, pp. 140 – 149: A. Perugini, Die Wandmalereien im Baptisterium von Novara, historische Restaurierungen und aktuelle Konservierung in: Tagung des Deutschen Nationalkomitees von ICOMOS uber: Die Restaurierung der Restaurierung? Umgang mit Wandmalereien und Architekturfassungen des Mittelalters im 19. und 20. Jh. ; Hildesheim, 9 - 12 Mai 2001; A. Perugini, Dipinti murali: teorie, oggetti e metodi. in Studi Monregalesi, Settembre 2007; A. Perugini, L. Risotto, Il corso di formazione dei formatori 4For: prototipo tra modelli ed esperienze,

Mirella Lovisolo
Nata a Torino nel 1939. Compiuti gli studi all’Accademia Albertina di Torino, ha iniziato ad insegnare nel 1961. Conseguita l’Abilitazione all’insegnamento del disegno e storia dell’arte ha insegnato in Provincia di Cuneo sino al 2000 nelle scuole medie della provincia in particolare a Verzuolo dove, con l’intera scuola media e con la collaborazione della collega Lea Antonioletti ha presentato la ”Mostra storico-artistica sull’antica Chiesa e il Borgo antico della Villa di Verzuolo” il cui approdo è stato il restauro della chiesa romanica di Verzuolo. Nella scuola media di Busca ha sviluppato l’obiettivo della conoscenza del territorio e dei beni culturali di cui la città è ricca, diffondendo con varie attività, sin dagli anni ’80 la conoscenza di Tommaso e Matteo Biazaci. Ha realizzato, con gli alunni, una mostra “Da Bebennius alla Madonnina” nei locali del comune proponendo una panoramica dei valori artistici della città, un percorso dalle origini romane al ‘700, comprendente anche l’opera dei Biazaci.
Dal 1999 collabora nella rubrica “arte e fede” col giornale saluzzere e “Il Corriere di Saluzzo” ed ha realizzando una mostra itinerante nelle città piemontesi e liguri sul tema “Grafie dell’anima” attualmente in corso

Monica Giraudo
svolge attività di guida turistica su tutto il territorio della provincia di Cuneo. Laureata al D.A.M.S. di Bologna con una Tesi in Storia Comparata dell’Arte dei Paesi Europei, “I tabacchetti ddalle Finadre al Piemonte”. Ha insegnato italiano per stranieri per Unitre di Cavour. Ha collaborato con l’associazione Marcovaldo di Caraglio per il Museo Mallè di Dronero e il Castello del Roccolo di Busca. Docente per corso di guide turiste per l’Associazione “Insieme per Caraglio”. Collabora con Espaci Occitan di Dronero per il Museo degli Acciugai di Celle Macra e per il progetto Mistà.

Simona Damonte
Si è laureata in Lettere a Genova, sotto la guida di Anna De Floriani, con la tesi Gli affreschi di Giovanni Canavesio a Notre-Dames des Fontaines (La Brigue): studio iconografico. Approfondendo l’iconografia canavesiana, ha partecipato al convegno di Mentone del 2002, dal tema Huit siècles de rencontres italo-provençales, con l’intervento Circolazione di modelli iconografici tra le Alpi e il Mediterraneo: alcuni esempi relativi alla Passione di Cristo; nel 2004 ha partecipato al convegno di Nizza su Les Dominicains et l’image dans l’espace méditerranéen et savosien. XIIIe – XVIIIe siècles, esponendo il contributo Giovanni Canavesio et les Pères Dominicains à Taggia. Pubblicato nel 2006 è l’articolo Osservazioni sul ciclo della Passione di Giovanni Canavesio a La Brigue: persistenze e innovazioni iconografiche. Ha inoltre contribuito alla realizzazione del volume di F. Boggero – F. Simonetti, L’argenteria genovese del Settecento, 2007. Lavora come insegnante di Storia dell’Arte presso le scuole superiori.

Giorgio Olivero
Inizia a fotografare nel 1979 e nel 1984, sceglie la Fotografia come professione. Nel lavoro é specializzato nella riproduzione dioggetti d’arte e di dipinti, ma nel tempo libero predilige la fotografia di architettura.
In un viaggio in Argentina ha realizzato un lavoro sui “segni” dell’immigrazione italiana da cui sono nati una mostra e un libro e nel 1991 ha partecipato alla Biennale “Alle Americhe e ritorno, Torino fotografia ‘91” con una ricerca sui movimenti migratori da e verso il Piemonte del Sud e durante la guerra nella “Ex Yugoslavia” ha realizzato un reportage sui campi profughi di Lubiana nel capodanno 1992/1993. Dal 1986 collabora alla documentazione e all’allestimento mostre del Museo Civico di Cuneo. Dal 1991 esegue riproduzioni fotografiche per l’apparato iconografico dei libretti delle Stagioni Liriche del Teatro “Alla Scala” di Milano.
Da sempre collabora con la Compagnia teatrale “Il Melarancio” di Cuneo seguendo la parte documentaria e partecipando alla cura della linea stilistica della Compagnia, ha collaborato con le compagnie teatrali “Assemblea teatro” e L’Associazione Culturale Liberipensatori “Paul Valery” di Oliviero Corbetta di Torino ed ha partecipato all’esperienza multidisciplinare de “I Figli dell’Assedio” producendo tre mostre Dal 1993 collabora con la Soprintendenza Per i Beni Artistici e Storici del Piemonte realizzando campagne di schedatura per la tutela del patrimonio storico artistico e per la documentazione dei restauri. Oltre ai volumi dedicati alla città di Cuneo realizza immagini per libri di storia dell’arte in Piemonte, Liguria e Lombardia.

Thierry Radelet
Responsabile del laboratorio di fotografia e analisi non invasive del Centro per la conservazione e il restauro La Venaria Reale, Docente del corso di Analisi Multispettrali nellí indirizzo di Scienza e Tecnologia dei Beni Culturali nella Facoltà di Chimica dell’università di Torino, relatore in numerosi convegni scientifici è espero in tecniche di restauro e nelle analisi non invasive.
Ha operato come restauratore nel Restauro di Icone ne Monastero (Skiti) di San Andrea, Monte Athos, Grecia, nel ritrovamento dei frammenti di affreschi dopo il terremoto nella Basilica di San Francesco, Assisi, sugli affreschi del 500í attribuiti a Gian Francesco da Tolmezzo a Castel díAviano (PN) , nel Restauro di affreschi e dipinti nel Cantiere di restauro a Fiorenzuola díArda (PC) nella Cappella del Santissimo Sacramento allíinterno della Collegiata

Uberto de Paulis
Vice.presidente dell’associazione Bafile, Fisico, dopo una decennale attività di ricercatore nel campo delle telecomunicazioni e delle reti metropolitane, in cui ha prodotto oltre trenta pubblicazioni su riviste italiane ed europee, si è occupato della direzione di progetti strategici ad avanzata tecnologia in ambiente Europeo (CEN), e della direzione di progetti di elevato contenuto tecnologico in Italia, Francia, Spagna, Russia, Cina ed America latina.
Attualmente si occupa di Pianificazione Territoriale, di Mobilità Sostenibile ed Educazione Ambientale





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