Venerdì 1 dicembre al Civico Laura Curino è 'La diva della Scala'

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Il primo titolo a Busca de “Il teatro fa il suo giro” nella stagione 2017“Festa Mobile"

Data:

20 Novembre 2017

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Lo spettacolo è un monologo a più voci, che passano tutte accidentalmente attraverso la dirompente teatralità di Laura Curino
Lo spettacolo è un monologo a più voci, che passano tutte accidentalmente attraverso la dirompente teatralità di Laura Curino
La Residenza Teatri Civici “Il teatro fa il suo giro” presenta, nella stagione “Festa Mobile – Tre teatri una grande stagione”, il primo titolo a Busca venerdì 1 dicembre con un grande nome del teatro di narrazione italiano come Laura Curino. La stagione, curata da Santibriganti Teatro,  si avvale dei contributi Regione Piemonte, Piemonte dal Vivo, fondazione CRC e Teatranza.

Venerdì 1 dicembre alle ore 21 al Teatro Civico
                                                                                                 
“La Diva della Scala”
un progetto di Laura Curino e Alessandro Bigatti
con Laura Curino
luci e musiche Alessandro Bigatti
Associazione Culturale Muse  
 
 
Laura, la protagonista, prende la difficile decisione di diventare un’artista e di scalare le ardue vette dell’arte. Non potrebbe avuto idea più difficile da realizzare: sembra che tutto congiuri contro di lei. La “Scala” che deve salire - in tutti i diversi significati della parola - è altissima. Decine di personaggi si avvicendano nel racconto a deviarla o a sostenerla, in un susseguirsi di episodi paradossali, tragicomici, ma sempre rigorosamente credibili, fino a quando si apre il famoso sipario e…
 
Lo spettacolo è un monologo a più voci, che passano tutte accidentalmente attraverso la dirompente teatralità di Laura Curino. È la nostra storia dalla fine degli anni settanta agli anni ottanta. È la storia della faticosa e maldestra costruzione di una personalità. È la storia di una vocazione finalmente realizzata.
È uno spaccato della cultura, dell’arte e della storia del teatro della seconda metà del ‘900. È una divertente e paradossale ricognizione in una visione adolescente del mondo. È una indagine sulle relazioni personali e di gruppo. È l’eterno alternarsi di amore e disamore. È l’esplicazione del concetto di “diva” tra il sacro ed il profano, dove divino e mortale si intrecciano a suon di sferzate, battute, episodi esilaranti o drammatici di una giovane vita.
 
E' stato creato insieme ad Alessandro Bigatti durante la Residenza al Teatro alla Misericordia di Sansepolcro del settembre/ottobre 2014 a cura dell’Associazione Laboratori Permanenti ed in quei luoghi meravigliosi si è nutrito delle opere di Piero della Francesca e Rosso Fiorentino.

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