Sabato inaugurazione della mostra 'Stefano Bargis opere inedite'

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Alle ore 17,30 nella galleria Casa Francotto

Data:

29 Novembre 2016

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Stefano Bargis,
Stefano Bargis, "Asinello con slitta", 1962, olio su tavola
Si inaugura sabato prossimo, 3 dicembre, alle ore 17,30 nella galleria Casa Francotto (piazza Regina Margherita), la mostra “1916 – 2016 Stefano Bargis opere inedite”  del pittore paesaggista e grande artista buschese  a cento anni dalla nascita. L'iniziativa ha il patrocino della Città di Busca, assessorati Cultura e Manifestazioni, è organizzata da Chelidon Project, con la collaborazione di Busca Eventiè ed è curata da Ivo Vigna
La mostra sarà aperta fino al 1 gennaio 2107 con  orari: sab. 15.00 – 19.00 dom. 9.00 -12.00 e 15.00 – 19.00; infrasettimanali per scuole o gruppi su appuntamento.
Ingresso libero

La mostra si svolge in occasione del centanario della nascita con opere provenienti da collezioni private.

“Siamo lieti di ospitare - dice il sindaco Marco Gallo -  nella galleria comunale  questo importante  evento, che ci riporta alla grande produzione di Stefano Bargis, figura di spicco ed intellettuale  amato e  benvoluto da tutta la città, un'occasione per confrontarci nuovamente sulle tematiche del paesaggio della grande pittura di tutti i tempi”.

“E' un grande ritorno - dichiara Marino Gianpiero presidente di Busca Eventi - una grande  mostra che ripercorre le tappe fondamentali del percorso dell'artista con opere storiche fino alle ultime produzioni, e che sarà allestita nelle sale che  ospitano  normalmete  le collezioni permanenti dedicate al Maestro”.
 
Nel testo di presentazione mostra il curatore Ivo Vigna scrive: “Osservatore della luce, questo era Stefano Bargis,  di quella luce che esplode ancora nei suoi quadri, ad illuminare ora i colori dell’autunno, ora un tramonto in valle Pellice. Silenzioso nelle sue 'Nevi' del 'Mattino a Gerbola' del ’78. Vibrante e poetico nelle 'Rose' del ’93. Cronista nei suoi 'Mercati'. Ed è proprio in essi che il Maestro ci ha donato le testimonianze discrete di un tempo che non c’è più. Quando la gente non aveva la fretta di oggi, si fermava a parlare davanti ai banchi della verdura. E ammirando i quadri ci pare di sentirlo, il vociare di donne. Pezzi di storia. Era nato a Busca il 15 luglio del 1916 e aveva visto passare volti, cambiare scorci di un paese che ha sempre amato e al quale era legato da un amore profondo, quasi viscerale. Fu allievo del professor Lavalle dal ’28 ed iniziò a dipingere nel ’32, trasformando la sua visione dell’arte in un motivo di vita. Un’esistenza discreta, quasi schiva, accompagnata dal suo grande amore, la moglie Liliana. La produzione ci riporta ai temi del paesaggio di fine ‘800, ma addirittura nell’opera 'Asinello con slitta' del ‘62, forse la migliore, persiste una narrazione di contenuti e suggestivi effetti di luce che si rifanno ad un caposcuola quale F. Millet. L’olio, denso al punto giusto, veniva steso dal Maestro in modo fresco e materico. Con le penombre avvolgenti, le sovrapposizioni di colore in piccole pennellate diverse, le superfici a volte graffiate, creavano eleganti contrasti di toni che ad oggi ci comunicano quanto egli conoscesse bene la 'materia'. Il 'pittore della neve', così fu definito, dedicò molti anni alla ricerca e alla sperimentazione su questo soggetto a lui caro, raggiungendo risultati tecnico stilistici unici ed invidiabili. Moltissimi i premi, le mostre personali e le collettive che lo videro protagonista. Stefano Bargis si spense nella sua casa-atelier di Busca il 4 novembre 1999, lasciando a noi tutti  un patrimonio culturale importantissimo che è la sua arte. Nel Natale 2004  si commemorò l’Artista con un concorso internazionale a lui dedicato.  Di lui scrissero tra gli altri: A. Dragone, Il 'Comanducci' , C. Morra e M. Berra.
In mostra  43 opere tra le più belle e significative della sua produzione un'occasione unica per godere di ogni piccola macchia di colore che brilla al rivèrbero della luce, delle sue pennellate che paiono danzare compiaciute, sarà un modo per ritrovare la sua anima.. la sua grande sensibilità”.
 

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